"Abbiamo simulato la perforazione del suolo lunare individuando gli ostacoli rocciosi e inviando i dati acustici alla Terra". Così hanno commentato i ricercatori di OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste) assieme a Selex Galileo, azienda che vanta una lunga e prestigiosa presenza di nei programmi spaziali internazionali, e TeleSpazio, azienda leader nei servizi satellitari.
Per oltre un anno i ricercatori OGS e i loro colleghi hanno preparato questo esperimento, denominato Moonbit, allo scopo di provare che la tecnologia seismic while drilling è utilizzabile anche su un suolo poco conosciuto come quello lunare, dove ostacoli rocciosi imprevisti potrebbero mandare a monte anni di preparativi e ingenti investimenti finanziari.
Assieme a OGS hanno dato il loro contributo in know-how e tecnologia anche Selex Galileo, che ha fornito la trivella perforante e TeleSpazio, che gestisce il controllo remoto e la trasmissione (simulata) dei dati sulla Terra durante la perforazione. "Il metodo SWD sviluppato da OGS - ha spiegato Flavio Poletto, fisico e dirigente di ricerca in OGS al termine della dimostrazione - utilizza il rumore di perforazione per ottenere immagini del sottosuolo durante la perforazione stessa.
Normalmente, cioè sul pianeta Terra, viene applicato all´esplorazione di pozzi o tunnel e permette di aggiornare tempestivamente il piano/percorso di perforazione poiché individua variazioni e ostacoli che potrebbero creare difficoltà per il raggiungimento dell´obiettivo. In questo caso il terreno che abbiamo trivellato aveva caratteristiche diverse, particolari: si è trattato di un simulante della regolite lunare, cioè una polvere finissima che possiede caratteristiche simili a quelle del suolo lunare, molto diverse da quelle che incontriamo solitamente sulla Terra".